di Redazione RadioA

Venerdì 9 febbraio alle 1730, la Sala delle Muse ad Aulla ospita la scrittrice Lina Furfaro che presenta il suo libro Giuditta Levato-La contadina di Calabricata (Falco editore), la biografia romanzata sulla carismatica donna calabrese che aveva guidato i braccianti “senza terra” nelle occupazioni di campagne incolte e mal coltivate e che fu uccisa durante una manifestazione, in un’Italia che usciva dalla Prima Guerra mondiale. Si tratta di una nuova edizione del libro, uscito nel 2012, che contiene la testimonianza di Antonio Servito allora bambino che sentì lo sparo e corse sul luogo del delitto assieme ad altri alunni della scuola.

Una pagina di storia d’Italia
A fine ‘700, nell’allora Regno di Napoli, il 98 per cento della terra era nelle mani dei nobili e della manomorta. Il meccanismo delle gabelle poi era tale che chi lavorava la terra pagava in tasse più di chi la possedeva. I movimenti contadini partiti nel 1943 saranno tra i momenti alti delle lotte democratiche del dopoguerra, contrassegnati da episodi di violenza inaudita: Portella della Ginestra dove fu la mafia a sparare, Melissa dove invece fu la polizia di Stato a usare le armi contro i braccianti inermi. Giuditta Levato morì per mano di Vincenzo Napoli in circostanze che il processo non chiarì. L’uomo fu assolto per insufficienza di prove.  

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